CronacaFondazione Ravello ancora nel caos, adesso rischia anche il Festival

Fondazione Ravello ancora nel caos, adesso rischia anche il Festival

Inserito da (Redazione), giovedì 26 febbraio 2015 13:13:56

Ogni giorno che passa diventa sempre più a rischio l'edizione numero 63 del Festival musicale di Ravello. A darne notizia il Corriere del Mezzogiorno in un articolo a firma di Gabriele Bojano secondo cui la situazione di enorme incertezza che si è determinata all'interno della Fondazione, con un presidente uscente, Renato Brunetta, che non riconosce la legittimità delle elezioni del successore, e un presidente "entrante", il sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier, costretto alle dimissioni, su cui pende la spada di Damocle del commissariamento intrapreso dalla Regione, non consente di avviare ufficialmente la macchina organizzativa. Anche perché, trattandosi di manifestazione che si avvale di sostanziosi fondi europei, c'è bisogno di tempi tecnici obbligati per contratti artistici e gare d'appalto. Una preoccupazione che il direttore artistico Stefano Valanzuolo ha messo nero su bianco in un carteggio riservato con il segretario generale della Fondazione, Secondo Amalfitano, che a sua volta ha informato funzionari della Regione e per conoscenza il governatore Caldoro, in cui ha anche comunicato che alcuni artisti da lui già da tempo contattati a titolo personale hanno preferito dare forfait proprio per la mancanza, fino ad oggi, di certezze d'ingaggio.

I problemi

«Un cantante brasiliano a cui tenevo tantissimo purtroppo ha rinunciato -conferma Valanzuolo - così come alcune grandi orchestre che devono programmare la tournèe in Italia: se c'è solo il rischio che possa saltare una data devono subito trovarne un'altra. Io per un discorso di trasparenza totale ho informato tutti della situazione, ho detto che al momento non ho niente da offrire in termini di sicurezza aggiungendo pure che se pensano che non ci siano più margini per venire al Festival me lo comunichino pure, capirò. Qualcuno non mi ha neppure risposto». Insomma la situazione è tesa, non solo a livello istituzionale e politico. «L'edizione 2015, in programma dal 21 giugno al 12 settembre - riprende il direttore artistico - è chiusa sulla carta da fine gennaio. Quest'anno avevamo intenzione di dedicare molto spazio a Wagner, come nella tradizione del Festival, sono 150 anni dalla prima rappresentazione a Monaco di Baviera di "Tristano e Isotta". E poi tanto jazz e pop importante ma non c'è un bilancio su cui lavorare e sono costretto a fermarmi. Un'idea forte è recuperabile se entro i primi giorni di marzo si esce dallo stato d'impasse e si firmano i contratti. Il tempo che passa svilisce il progetto».

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