CronacaFondazione Ravello, ex sindaco Vuilleumier replica a Caldoro: «Brunetta e commissario furono imposti da Regione»

Fondazione Ravello, ex sindaco Vuilleumier replica a Caldoro: «Brunetta e commissario furono imposti da Regione»

Inserito da (Redazione), martedì 22 gennaio 2019 09:58:19

Sulle vicende legate alla Fondazione Ravello interviene dalle pagine di Repubblica Napoli, oggi in edicola, l'ex sindaco di Ravello Paolo Vuilleumier che precisa alcuni aspetti inerenti a gestione dell'ente culturale durante la presidenza del governatore Stefano Caldoro.

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A favore della verità storica Vuilleumier ricorda le imposizioni di Palazzo Santa Lucia sia sul nome di Brunetta alla presidenza sia per l'inspiegabile commissariamento del 2015 dichiarato illegittimo dal TAR, con la storia recente della Fondazione Ravello che in questi giorni è scritta a più voci da tutti i protagonisti di questa stagione da dimenticare, in attesa dell'arrivo, previsto per domani, del commissario straordinario Mauro Felicori pronto a fare «piazza pulita».

Oggi quello che è stato modello di gestione lungimirante è un vero e proprio carrozzone politico, sgangherato, o meglio un pollaio, come lo ha definito il governatore Vincenzo De Luca che commissariando l'ente conferma di fatto il fallimento gestionale decretato dai suoi uomini di fiducia, su tutti Antonio Bottiglieri, Sebastiano Maffettone ed Ermanno Guerra. Tutto descritto, con dovizia di particolari, nel "libro nero", il report di 25 pagine redatto dal Consigliere d'Indirizzo uscente Lelio Della Pietra che presto potrebbe finire alla Procura della Repubblica.

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Di seguito testo integrale di Vuilleumier oggi su Repubblica.

Sulle pagine di questo giornale l'on. Caldoro richiama l'attenzione sul fatto che, nel dibattito meritoriamente apertosi sulle vicende della Fondazione Ravello, non si faccia cenno agli anni coincidenti con la gestione "Caldoro". Se la notazione, che dal punto di vista di Caldoro vorrebbe rappresentare una medaglia a favore di quel periodo, è senz'altro esatta, non lo è affatto quando si vuole accreditare l'estraneità della politica dalla "sua" gestione della Fondazione, affermazione quest'ultima marcatamente falsa! È stato proprio nel periodo 2011/2015 che la politica si è appropriata della Fondazione attraverso l'asse Caldoro-Cirielli, con l'esautorazione del Comune di Ravello che negli stessi anni negli organi della Fondazione era rappresentato sia dal Sindaco Paolo Vuilleumier - subentrato al dimissionario commissario prefettizio - che dai consiglieri di opposizione Salvatore Di Martino e Paolo Imperato. Una politica tanto invadente che all'epoca impose il nome del ministro Brunetta, rifiutando con decisione di valutare le proposte del Comune che aveva espresso le proprie perplessità sul pericolo di eccessiva politicizzazione della Fondazione Ravello, e che aveva individuato come scelte personalità del mondo dello spettacolo e della televisione. Ed è scorretto rivendicare grandi successi e ottimi risultati, omettendo poi di fare riferimento all'incapacità di quella gestione di portare a compimento gli impegni contenuti nel protocollo d'intesa per il conferimento alla Fondazione Ravello dei beni culturali di pertinenza pubblica (ossia l'Auditorium Oscar Niemeyer, Villa Rufolo e Villa Episcopio), protocollo sottoscritto il 4 giugno 2013 (nella foto), impegni che la Giunta Caldoro palesemente disattese, nonostante l'adozione della delibera n. 358 dell'8 agosto 2014, proprio nella parte con cui con cui si obbligava ad affidare in concessione amministrativa alla Fondazione il complesso monumentale di Villa Episcopio alla Fondazione. Per non parlare, poi, delle minacce di "recedere dallo status di socio della Fondazione Ravello ed a riconsiderare le proprie scelte strategiche in materia di valorizzazione e promozione culturale" (lettera del Presidente Caldoro del 30/01/2015, prot 1487/Gab/CG) qualora non si fosse confermato Brunetta alla guida della Fondazione Ravello, e della successiva ritorsione con il commissariamento voluto da Caldoro all'indomani della mia elezione a Presidente della Fondazione Ravello (commissariamento, come tutti sanno, ma Caldoro sembra dimenticarlo, dichiarato illegittimo da una pronuncia del TAR). Oggi l'arrivo di Mauro Felicori trova la stragrande maggioranza dei ravellesi entusiasta e fiduciosa e ci si augura, per il buon nome di Ravello, che finalmente il pollaio (di certo non solo locale) venga definitivamente chiuso.

Paolo Vuilleumier

già sindaco di Ravello, capogruppo consiliare Insieme per Ravello

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