CronacaRavello Concert Society: settimana pianistica con Mozart, Schumann e Bach

Ravello Concert Society: settimana pianistica con Mozart, Schumann e Bach

Inserito da (Redazione), lunedì 20 maggio 2019 10:09:50

Nell'ambito della rassegna di musica da camera della Ravello Concert Society, stasera (lunedì 20 maggio), nella consueta e suggestiva cornice del complesso monumentale dell'Annunziata, sarà il Ravello Piano Trio a proporre al pubblico opere di Joseph Haydn, Wolfgang Amadeus Mozart e Robert Schumann.

Nel novero dei generi cameristici il trio con pianoforte è stato a lungo tra quelli che hanno goduto di miglior salute. La chiave del successo la si trova nella possibilità di amalgamare timbri tra di loro diversi e, allo stesso tempo, di costruire un discorso paritetico tra strumenti dalle caratteristiche svariate e quasi opposte, pur tenendo conto - appunto - di queste loro diverse peculiarità. Il primo decisivo passo verso tale stile è sicuramente stato fatto da Haydn che può essere a ragione considerato il padre del genere. Il trio in Sol maggiore Hob.XV:25, conosciuto come "Gypsy Rondo", sembra richiedere agli esecutori, soprattutto nel finale, un modo di suonare un po' ungherese, "gypsy" appunto, grazie ad un motivo magiaro che rimbalza allegramente, aggiungendo un tono di spiritosa animazione all'assieme.

Anche Mozart si cimentò nella composizione per questa formazione da camera - secondo il catalogo Koechel sono sei i Trii scritti da Mozart - dove troviamo però un ruolo preminente affidato al pianoforte. Il Trio K. 502 è considerato uno dei più importanti della serie e fu scritto nel novembre del 1786, dopo l'esecuzione al Burgtheater di Vienna delle Nozze di Figaro - che ebbe un esito felicissimo - e la nascita del terzo figlio, Johann Thomas Leopold. La composizione si articola in tre tempi caratterizzati da una freschezza inventiva e da una abilità contrappuntistica che si fondono in una sublime unità, secondo il giudizio espresso da Alfred Einstein nel suo prezioso libro su Mozart

Conclude la serata il romanticismo appassionato e febbrile di Robert Schumann con il Trio in re minore n.1 op.63. Robert Schumann scrisse tre Trii per violino, violoncello e pianoforte. Quello proposto dal Ravello Piano Trio è forse il più riuscito: la sua inquietudine, la sua passione, il lirismo intenso, il perfetto equilibrio fra i tre strumenti toccano vertici che Schumann non riuscì più a raggiungere nei due Trii successivi.

Di grande interesse il programma previsto per mercoledì 22 maggio, ultimo appuntamento primaverile al Ravello Art Center, con le variazioni Goldberg di Johan Sebastian Bach, nella trascrizione per due pianoforti, eseguite da Federica Monti e Fabio Bianco.

Il titolo Variazioni Goldberg è dovuto ad un aneddoto raccontato nel 1802 da Nikolaus Forkel, primo biografo di Bach. Secondo il Forkel, l' "Aria con diverse variazioni" era stata commissionata a Bach da un nobiluomo di Dresda, Hermann Carl von Keyserlingk, che soffriva di insonnia e che alleviava la noia delle notti in bianco ascoltando pezzi per clavicembalo suonati da Johann Cottlieb Goldberg, allievo di Bach tra il 1742 e il 1743. La cronologia però non quadra, perché Bach compose le Variazioni nel 1741. L'Aria che dà lo spunto alle variazioni è di trentadue battute, suddivise in due parti simmetriche e con ripetizione dì ciascuna parte. La versione per due pianoforti è stata realizzata da Josef Rheinberger nel 1883 e successivamente rivista da Max Reger. L'obiettivo principale di questo adattamento per due pianoforti del capolavoro di Bach è quello di creare una sonorità orchestrale e, al contempo, di arricchire l'opera con elementi romantici pur restando fedele alla struttura e alla partitura originaria del genio tedesco.

Il programma completo degli 85 appuntamenti in calendario quest'anno può essere scaricato da www.ravelloarts.org/Brochureweb.pdf

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