CronacaRavello Concerts, venerdì 19 aprile il primo dei concerti su l'Arte della Variazione all'Annunziata

Ravello Concerts, venerdì 19 aprile il primo dei concerti su l'Arte della Variazione all'Annunziata

Inserito da (Redazione), giovedì 18 aprile 2019 12:00:50

Sarà interamente dedicato alle variazioni per pianoforte composte fra il '700 e '800 il recital che il pianista Raffaele Maisano terrà il prossimo 19 Aprile all'Annunziata.

All' "Arioso con variazioni" di Carl Emanuel Bach che aprono il concerto seguono le Dodici variazioni in do maggiore K. 265 (300e) di W. A. Mozart, autore di cui ci sono giunti almeno quattordici cicli di variazioni pianistiche cristallizzate su carta. Fin da piccolo Mozart era solito, nel corso di una esibizione, improvvisare delle variazioni su un tema proposto da qualche spettatore; una manifestazione di grande creatività e di dominio perfetto della tastiera. È ovvio che queste improvvisazioni non nascevano in modo del tutto istintivo, seguivano al contrario uno schema preciso, che gli consentiva di elaborare delle variazioni anche molto complesse partendo da un tema semplice come la canzone infantile "Ah, vous dirai-je Maman", posta alla base delle variazioni K. 265 che saranno eseguite da Raffaele Maisano.

Chiudono la prima parte del concerto le 32 Variazioni in Do minore WoO80 di Ludwig van Beethoven, formalmente organizzate come la Ciaccona di Bach (un gruppo di variazioni in modo minore a formare la prima e la terza parte ed un gruppo di variazioni in modo maggiore la seconda) seguite dal "Tema con variazioni" di Paolo Serrao, un autore della scuola musicale napoletana ottocentesca, poco conosciuto sul quale Raffaele Maisano ha pubblicato nel 2012 un saggio edito da M&M per la collana "I maestri della scuola napoletana".

Altro importante esempio di variazioni per pianoforte è rappresentato dalle Variazioni op. 54 di Felix Mendelssohn, scritte nel 1841 e basate su un tema calmo e pensoso alternato da una serie di adagi, canoni, fughe e scherzi che il compositore conduce in una melodia chiara e limpida.

Gli Studi sinfonici di Robert Schumann chiudono il concerto. L'opera è costituita da variazioni su un tema che non è di Schumann ma di un dilettante, il barone von Fricken, padre della fidanzata di quel momento, prima che sbocciasse il grande amore per Clara Wieck. Il barone, che suonava il flauto, aveva mandato a Schumann un suo tema con variazioni, sollecitando un parere. Schumann se la cavò, diplomaticamente, dicendo che il tema lo aveva interessato al punto da fargli pensare di scrivere a sua volta delle variazioni. Lo Schumann che nel 1834 pone mano agli Studi è un musicista di ventiquattro anni, che da poco tempo ha capito quale sia la sua vocazione vera, e l'ha abbracciata con dedizione assoluta.

La programmazione della 34esima stagione della Ravello Concert Society curata da Antonio Porpora Anastasio è disponibile su www.ravelloarts.org

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