PoliticaRavello, dedicata a Don Pantaleone Amato la piazzetta della "sua" San Cosma

Ravello, dedicata a Don Pantaleone Amato la piazzetta della "sua" San Cosma

Inserito da (Redazione), giovedì 14 maggio 2015 20:05:38

Buono, instancabile, caparbio, con un carattere burbero ma generoso. Un "prete operaio" che ha lasciato un segno profondo ed indelebile, visibile ancora oggi, a dieci anni di distanza dalla sua scomparsa. Così i ragazzi dell'Istituto Comprensivo di Ravello e Scala hanno ricordato monsignor Pantaleone Amato a dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 21 marzo del 2005.

Questa mattina, presso il Santuario dedicato ai Santi Cosma e Damiano edificato proprio grazie alla caparbietà del sacerdote attraverso cui ha guadagnato l'appellativo di uomo-roccia, si è svolta l'undicesima edizione della Giornata delle Memoria, promossa dal Comune di Ravello.

Un uomo di chiesa e di azione, sempre in prima linea per superare le sfide: dalla costruzione del nuovo santuario, alla realizzazione strada per San Cosma e Torello, dall'apertura della Casa del Pellegrino alla Casa di Accoglienza di Sambuco, come ha ricordato il sindaco Paolo Vuilleumier, in apertura dell'incontro.

Alla presenza dell'arcivescovo Orazio Soricelli, del parroco del Duomo monsignor Giuseppe Imperato, di alcuni rappresentanti della famiglia Amato e degli studenti, sono state proiettate le interviste realizzate dal gruppo della Web Tv dei Ragazzi di Ravello, coordinati da Fulvio d'Aria. Protagonisti, alcuni anziani di Ravello, tra cui il fratello Filippo Amato, che hanno affidato alle telecamere il loro personale ricordo di don Pantaleone.

Scarsa la partecipazione della cittadinanza e dei parrocchiani anche a causa dell'organizzazione last minute di quello che sarebbe dovuto essere un evento dall'alto coinvolgimento, proprio per la straordinaria attività solta da Don pantaleone in 58 anni di attività.

A seguire le testimonianze di don Peppino, che ha ricordato alcuni aneddoti della vita del suo omologo, sottolineando il valore di un'esistenza spesa per la chiesa e per la comunità.

La sua attività instancabile a favore dei suoi parrocchiani è stata invece al centro dell'intervento di Nicola Amato, nipote del sacerdote, mentre la sua capacità di arrivare dritto al cuore della gente hanno animato il messaggio inviato dal consigliere Ulisse Di Palma.

Pastore zelante, che ha reso lustro alla chiesa e alla città di Ravello, è il giudizio espresso dal vescovo Soricelli.

Al termine della commemorazione, il sindaco Vuilleumier ha scoperto una piccola mattonella in ceramica nella piazzetta antistante il Santuario, intitolando l'area a monsignor Pantaleone Amato, "in segno di riconoscenza per la sua opera al servizio della nostra comunità e per l'esempio che ha saputo dare alle future generazioni". Una cerimonia scarna, che non ha certo reso il giusto tributo all'operato di Don Pantaleone. Per i ragazzi e gli intervenuti un ricco buffet organizzato dal bar "A Funtanella" grazie all'abituale disponibilità della titolare Giuliana Buonocore.

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