PoliticaRavello, sindaco Di Martino a Maffettone: «Persona normale si dimetterebbe dopo risultati Fondazione»

Ravello, sindaco Di Martino a Maffettone: «Persona normale si dimetterebbe dopo risultati Fondazione»

Inserito da (Redazione), mercoledì 28 settembre 2016 10:57:48

Il sindaco di Ravello, Salvatore Di Martino, ci scrive.

Invio mie riflessioni in risposta a quanto scritto dal Presidente della Fondazione e pubblicato ieri sul Suo giornale on line dal presidente della Fondazione

con preghiera di pubblicare.

Cordialità

Leggo incredulo le esternazioni del Presidente Maffettone.

Un uomo di cultura, un Professore Universitario, un Consigliere per la Cultura del Presidente della Regione Campania, quand'anche fortemente ridimensionato e in qualche modo sfiduciato, a leggere recenti notizie di stampa, non può avere crolli di stile, non può offendere prima ancora che persone, Istituzioni e collettività, non può scagliarsi impunemente contro il legale rappresentante del Socio Fondatore Comune di Ravello, non può alterare e mistificare la verità.

Purtroppo lo ha fatto!

Me ne farò una ragione vuoi che dipenda dall'aver toccato nervi scoperti, vuoi che dipenda dal sostanziale isolamento in cui versa il Presidente Maffettone.

Me ne farò una ragione sul piano personale per il significato che Maffettone attribuisce alla parola "normale", forte anche della consapevolezza che in questa vicenda le persone non normali sono altre, e che di anormale ci sono atti, procedure e risultati.

In un sistema democratico per definizione ha ragione l'eletto dal popolo e torto l'investito e il nominato.

In un sistema civile e legittimo alla richiesta di atti si risponde evadendola e consegnando il richiesto.

In un sistema corretto e di persone per bene gli impegni assunti a voce e per iscritto si mantengono.

Nel mondo reale i risultati sono documentati, tangibili e oggettivi; in quello virtuale sono opinabili, personali e soggettivi.

Egregio professore, chi ha dalla sua la forza dei risultati, l'oggettività dei numeri, la trasparenza degli atti, non deve denigrare il passato e chi lo ha realizzato. Non lo fa neppure se fosse vero, figuriamoci se è falso.

Egregio Presidente ha mai sentito parlare di "Sovranità popolare"? Rispetto per le Istituzioni? Legittimità degli atti?

Noi, persone normali, fortunatamente sì!

I dati oggettivi sono:

è la prima volta che, nella storia del Festival di Ravello, con un budget di 2.870.000 euro (se sarà questa la cifra anche a consuntivo?!?!) si sia concretizzata una debacle così sonora in termini di presenze, di incassi, di gradimento e di ricaduta mediatica. Lo stesso Governatore De Luca, nonstante i molteplici inviti della Fondazione e le più volte annunciate presenze, ha preferito partecipare alla serata inaugurale del GustaMinori anzichè a uno degli Eventi d'èlite del RavelloFestival che vedeva coinvolti il suo Consigliere per la Cultura (lo dicono gli atti e il mondo), il suo ex Sindaco preferito (è quello che ha detto in consiglio comunale Vuilleumier), i suoi uomini di fiducia diretta (lo dicono direttamente loro).

 

La regola di un Festival non è mettere insieme in una nicchia alcuni Eventi, pochi intimi, e un folto numero di accreditati , condirli con etichette varie (magari false e/o improprie): "eventi di èlite", "produzioni proprie", "prima mondiale", etc. Festival significa, innanzitutto e a prescindere, avere la capacità di spendere al meglio il denaro pubblico; poi fare scelte di qualità, ripettare la vocazione storica e culturale di un luogo (avete presente Ravello?); ma significa anche avere un occhio rivolto alla tipologia di pubblico presente durante la programmazione, o, viceversa, avere la forza di portare il pubblico per la tipologia di evento prescelto.

 

"Pregiudizialmente aggressivo io"? Appena insediato sono venuto personalmente in Fondazione a parlare con il Segretario generale e chiedere carte.

 

Chiacchiere e il nulla!

 

A luglio ho scritto e chiesto atti. Ho ricevuto alcuni documenti parziali, incompleti e confusi!

 

Ho scritto al "Presidente" ad agosto chiedendo cose ben precise. Ho ricevuto promesse ed impegni disattesi a poche settimane di distanza. Ho riscritto il 14 settembre preannunciando la volontà di celebrare un Consiglio Comunale il 21 di settembre e chiedendo atti specifici e mirati; il silenzio totale mi ha obbligato a differire al 24 settembre il Consiglio. Ho ricevuto ancora una volta atti, alcuni dei quali incomprensibili e non protocollati, a sole 24 ore dal Consiglio!

Ha ancora il coraggio di parlare di aggressione pregiudiziale? Ora mi sono più chiare le ragioni dell'intervento del Presidente De Luca per porre rimedio nella gestione del San Carlo.

 

O ritiene che anche De Luca sia stato "pregiudizialmente aggressivo nei suoi confronti"?

 

Quando un Socio Fondatore chiede accesso agli atti, gli si spalancano le porte immediatamente; non si tergiversa, non si invadono le sue caselle di posta a poche ore da un Consiglio Comunale con documenti illegibili, incompleti, confusi e confusionari.

Non si cimenti a spiegare cosa avrebbe fatto se fosse stato lei il Sindaco, si sarebbe dovuto cimentare a fare il Presidente invece, magari partecipando alla seduta Consiliare e offrire all'intero Consiglio dovizie di notizie e di atti, chiedendo scusa e motivando il perché della gravissima omissione commessa da lei e da chi per ruolo statutario lo avrebbe dovuto comunque garantire. Lo scollamento della Fondazione Ravello dall'Amministrazione Comunale e i vari settori imprenditoriali e turistici del territorio sono evidenti e irriverenti.

 

La maldestra difesa, a fronte di dati che inchiodano l'intera governance di questa Fondazione, nella quale l'Amministrazione da me presieduta non ha il benchè minimo riferimento ( è la prima volta che il sindaco di Ravello non è presente all'interno di uno dei 2 organismi della Fondazione) nasconde motleplici incapacità.

 

L'rriguardoso e irrispettoso intervento e atteggiamento nei confronti di chi è stato eletto e di chi, quindi, ha avuto il suffraggio popolare e non nominato, la dice lunga sul rispetto "istituzionale" di cui Ella si fa paladino.

Non dimentichi che il giudizio disastroso espresso non è di Salvatore Di Martino, ma è dell'intero Consiglio Comunale, atteso che una parte della Minoranza si è dichiarata d'accordo, e solo i due direttamente coinvolti nel disastro hanno votato contro.

 

Non mi sono mai sottratto a nessun incontro, ho chiarito dal primo momento quale fosse la posizione mia e dell'Amministrazione intera, sempre coerente con le linee programmatiche che il popolo sovrano di Ravello ha premiato con il suo voto. In barba a tanto, nella scorsa settimana, in risposta ad una diffida da me inviata alla Fondazione per ottenere gli atti da mettere a corredo dell'ordine del giorno del consiglio comunale , sono stati celebrati un C.d.I. e un C.d.A., durante i quali si è parlato di programmazione 2017, con spregio totale dell'unica Istituzione preposta dal nostro ordinamento democratico a decidere del proprio futuro.

Lei ha l'ardire, a fronte di tutto questo, di parlare di litigiosità? di aggressività? di buon senso? di mancato confronto?

Mostri i muscoli : se vuole il confronto... scelga tempi, luogo e modalità, in modo che tutti possano verificare da quale parte sta la ragione e la verità!

Non si sottragga!

Sappia in ogni caso che non Le consentirò di calpestare la democrazia, la dignità dei Ravellesi e la storia di Ravello!

In nome di tanto, ora più che mai, ribadisco il mio concetto di normalità:

In qualsiasi paese normale al mondo, qualsiasi persona normale, a fronte dei risultati conseguiti dall'attuale Governance della Fondazione Ravello, normalmente si dimetterebbe.

Tanto le dovevo!

Il Sindaco

Avv. Salvatore Di Martino

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