Storia e StorieMontezemolo al Cormez parla di Napoli e Ravello: «Turismo e servizi, ora si deve alzare l'asticella»

Montezemolo al Cormez parla di Napoli e Ravello: «Turismo e servizi, ora si deve alzare l'asticella»

Inserito da (Redazione), mercoledì 17 maggio 2017 07:42:09

«Napoli è la più bella città d'Italia e non solo. Ora però deve alzare l'asticella». A tracciare la rotta è Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente di Confindustria e Ferrari, che nell'intervista di Paolo Grassi per il Corriere del Mezzogiorno parla dell'appeal di Ravello e della Costiera Amalfitana, luoghi frequentati sin da ragazzo con un cicerone d'eccezione: l'avvocato Gianni Agnelli.

«Lo dico da tempo e non cambio idea: Napoli è di sicuro la più bella città d'Italia. E se la può giocare tranquillamente pure se allarghiamo lo sguardo al resto del pianeta. Ora, però, deve fare il salto di qualità, alzare l'asticella». Luca Cordero di Montezemolo è da sempre innamorato del Golfo: «Cosa c'è di meglio di una realtà che può offrire un mix unico di emozioni: mare, storia, monumenti, chiese, tre splendide isole. Procida, Ischia e Capri (e naturalmente Anacapri) sono gioielli rari. Poi, a un tiro di schioppo ci sono perle come Pompei, Amalfi e Nerano, dove portai a cena uno strabiliato Michael Schumacher. O, ancora, Ravello, capace di garantire un'offerta culturale importante e un Festival che quest'anno inaugura la stagione della danza alla presenza di un artista del calibro di Francesco Clemente».

Presidente, cosa intende con «Napoli deve alzare l'asticella»? «Che la classe dirigente della città, intesa per quella politica, imprenditoriale, culturale e, perché no, giornalistica, deve condividere e perseguire poche ma allo stesso tempo importanti priorità». Vul dire che bisogna migliorare e migliorarsi? «Faccio una premessa: sono venuto in città e a Pozzuoli per il Tigem e per l'edizione 2017 della Walk of Life. Ecco, il centro di ricerca insediato nel complesso ex Olivetti è una realtà scientifica motivo di orgoglio, un'eccellenza assoluta a livello internazionale. Al pari di aziende guidate da imprenditori bravi e coraggiosi come Carlo Pontecorvo, Antonio D'Amato e molti ancora. Persone che hanno puntato sulla qualità. Perché la quantità non paga sempre». Si riferisce al turismo, dunque?

«Napoli e il suo comprensorio turistico allargato stanno vivendo una stagione di grande spolvero. Qui ormai arrivano persone da tutto il mondo e praticamente senza sosta. Dodici mesi su dodici». Magari, come dice qualcuno, questo avviene anche a causa dei problemi internazionali che stanno rendendo meno «sicure» talune mete... «Sarà pur vero, però è altrettanto innegabile che non solo Napoli può essere annoverata tra le mete più sicure. D'altro canto è un dato di fatto che da queste parti vi sia un boom senza troppi uguali. Solo che adesso, lo ribadisco, bisogna mettere a frutto questo tesoro puntando alla qualità. Al livello alto».

Attraverso servizi più adeguati,innanzitutto? «Sì, servizi ai turisti degni di questo nome, a cominciare dai trasporti. A Ibiza, per esempio, c'è un terminal per gli aliscafi con l'aria condizionata e ogni genere di comfort. Qui evidentemente c'è ancora da fare. E in fretta. Altrimenti sarà difficile reggere a lungo la concorrenza di Grecia, Spagna, o delle nuove frontiere come il Montenegro. Soltanto alzando l'asticella si aprirà la porta a uno sviluppo concreto e duraturo».

A proposito di Napoli, che pensa del sindaco Luigi de Magistris? «Sudi lui sento giudizi contrastanti e non mi sento di trarne uno mio. Penso, però, che mai come ora ci sia bisogno di evidenziare poco gli aspetti populisti, mentre è necessario guardare alla realizzazione delle cose. Tenendo tutti uniti. Questo sarebbe davvero importante». E il governatore Vincenzo De Luca? «L'ho conosciuto di più come sindaco di Salerno e l'ho trovato un uomo concreto e pragmatico».

Gianni Punzo, suo amico e socio in tante iniziative (a cominciare da Ntv) ha lasciato il timone del Cis dopo 40 anni. «È stato un pioniere, un uomo che ha saputo realizzare qualcosa di unico. Anche grazie all'aiuto di molti colleghi che l'hanno seguito». Lei è stato leader di Confindustria, che giudizio dà del primo anno di «governo» targato Vincenzo Boccia? «Ho sempre detto che Confindustria deve essere una parentesi, sia pure importantissima. Boccia? Sono un po' fuori dal sistema per dare un giudizio».

Bolognese, classe 1947, Luca Cordero di Montezemolo è stato, tra l'altro, presidente di Confindustria e della Ferrari. Oggi è alla guida Telethon 99 Le eccellenze Al Sud ci sono tante iniziative di successo, veri e propri vanti per il Paese (e non solo) Come il Tigem di Pozzuoli, che rappresenta un'occasione di rivalsa scientifica per tutti Un centro da sostenere 99 Il sindaco evidenzi meno gli aspetti populistici e provi a «unire» 99 De Luca, un pragmatico Punzo è la conferma vivente che si può fare Boccia? Non so.

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