CronacaA Schubert e Beethoven l'omaggio della Ravello Concert Society

A Schubert e Beethoven l'omaggio della Ravello Concert Society

Inserito da (Redazione), giovedì 26 aprile 2018 12:35:30

Dopo la standing ovation che ha sancito il successo dell'Ager Trio al concerto di ieri, 25 aprile (vedi foto), all'Annunziata, venerdì 27 e lunedì 30 aprile saranno protagoniste le grandi sonate per pianoforte di Schubert e Beethoven.

I pianisti Gianluca Di Donato e Raffaele Maisano omaggeranno i due sommi autori della musica classica con un concerto interamente dedicato a Schubert il 27 aprile e quindi a Beethoven il 30 aprile.

In programma lunedì 27 aprile l'Allegretto D.915 e le sonate D.845 e D.960 di Schubert. Le sonate scelte da Gianluca Di Donato sono due dei pochi lavori schubertiani di questo genere che compaiono nei programmi dei concertisti. Nonostante l'entusiasmo col quale Schumann promosse, oltre ai lavori sinfonici, anche le musiche da camera e specificatamente quelle pianistiche che Schubert aveva lasciato, le Sonate di quest'ultimo non riuscirono all'epoca a conquistare la popolarità e la diffusione di cui godevano tanti suoi Lieder. Il compositore austriaco non era riuscito a pubblicare tutte le sue sonate prima della sua precoce morte - avvenuta a 31 anni, ma ciò nonostante caratterizzò l'evoluzione del genere sonata dimostrando una totale autonomia stilistica rispetto al modello beethoveniano, che a quei tempi imperava.

Ed è proprio alle sonate di Beethoven che sarà dedicato il concerto del 30 aprile. Raffaele Maisano interpreterà le sonate op.27 n.2 "Al Chiaro di Luna", op.53 "Waldstein" e op.57 "Appassionata". Si tratta di alcune delle pagine più note e apprezzate del Maestro tedesco. Pubblicata nel maggio 1805, la Sonata op.53 fu scritta nel 1804, quasi contemporaneamente a un'altra "grande" Sonata, l'opera 57, la celebre "Appassionata". L'opera 53 è detta invece "Waldstein-Sonate" perché dedicata al conte Waldstein, protettore del compositore negli anni giovanili di Bonn.

Entrambe le Sonate sono peraltro opere gemelle. Costituiscono infatti due diverse applicazioni dei medesimi principi, nonché dei veri e propri punti d'arrivo in quella ricerca di risorse timbriche e virtuosistiche dello strumento che il compositore aveva tenacemente perseguito negli anni precedenti.

Considerata a lungo il capolavoro, la "più beethoveniana delle Sonate di Beethoven", l'Appassionata ha nel titolo, tanto suggestivo anche se apocrifo, l'incarnazione dell'immagine stereotipata del genio solitario in lotta con il mondo, le passioni romantiche e la retorica sentimentaleggiante. La carica emotiva e drammatica della Sonata in fa minore op. 57 è talmente forte che giustamente il musicologo Massimo Mila ha scritto: «Son cose che la musica dice con evidenza solare, e sarebbe assurdo presumere di farle capire con parole a chi non le avesse sentite nei suoni».

La programmazione marzo-dicembre 2018 - sempre curata dal musicista amalfitano Antonio Porpora Anastasio - è disponibile su www.ravelloarts.org

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