CronacaRavello: date a Cesare quel che è di Cesare

Ravello: date a Cesare quel che è di Cesare

Inserito da (Redazione), martedì 19 marzo 2019 16:02:15

di Antonio Schiavo

Quando ho visto domenica scorsa i filmati della lunga fila all'ingresso di Villa Rufolo mi sono venute immediatamente in mente due considerazioni:

la prima di gioia e fierezza per una partecipazione così massiccia che denota quanto possa essere importante, per una località come la nostra, l'attrattiva offerta dai beni ereditati dai nostri antenati, vere e proprie "amenity resources" come ebbi a definirli quasi quarant'anni fa nella mia tesi di laurea.

La seconda un po' più scettica (forse cinica) legata al fatto che la nostra splendida Villa Rufolo è li da secoli, magnifica e imponente, e i concittadini della provincia aspettano l'encomiabile iniziativa degli ingressi gratis accalcandosi ai cancelli quando il biglietto costa solo (sì solo) 7 euro e magari se ne spendono 30 volte tanto per andare a sentire i deliri canori del trapper di turno, o anche di più per l'acquisto dello smartphone di nuova generazione in sostituzione di quello comprato manco un anno fa.

Ma tant'è. Queste considerazioni sono state anche il sale del dibattito degli ultimi mesi dopo l'ipotesi del Ministero dei Beni Culturali di sospendere l'esperimento delle Domeniche gratis ai musei e ai siti architettonici ed archeologici.

Le prese di posizione sono state tante e diversamente orientate ma tutte concordi che occorresse regolamentare al meglio questa opportunità con iniziative di governo dei flussi di visitatori e di scaglionamento in periodi dell'anno meno interessati dal turismo di massa o mordi e fuggi.

E qui veniamo al punto. Dicevano i nostri nonni "'O primo surco nun è maje surco" e cioè il primo solco non è mai perfetto. Le difficoltà che Ravello ha dovuto affrontare domenica non sono state poche, ma ciò non toglie che in future occasioni ci si possa organizzare meglio (magari - ove non già ipotizzata -) con una richiesta ragionevolmente anticipata) di prenotazione mail o telefonica da parte dei fruitori dell'iniziativa.

Con la gratuità di tutti i parcheggi, con contratti giornalieri a hostess e steward, con la richiesta di altri ausiliari del traffico o con un anticipo dei loro contratti.

So anche che qualcuno dirà che ci ha già pensato e che tante cose non sono possibili per le regole amministrative vigenti o per carenza di fondi, ma ci sia consentito ( non si sa fino a quando) di esprimere una semplice opinione senza essere definiti "bastardi" o senza subire le reprimende interessate da parte di altri organi di informazione e dai presunti inviati a Ravello.

L'altra questione è legata alla primogenitura della iniziativa. Per quanto mi riguarda (ma è opinione personalissima) non ho difficoltà a dare a Cesare quel che è di Cesare. A differenza di altri non siamo vittime del "pensiero unico" declamato a mezzo comunicati stampa fatti passare per editoriali (nei quali c'è un orbene di troppo) o per inchieste giornalistiche.

Se è vero, come sarà vero, che il Dottor Amalfitano ha ideato, voluto, pianificato, organizzato e diretto la prestigiosa iniziativa gli va ascritto a merito.

E' lui il Direttore di Villa Rufolo ed è pagato per questo.

L'auspicio è che questo lodevole progetto venga ripetuto con i giusti accorgimenti organizzativi senza che lo stesso debba costituire ennesimo elemento del perenne conflitto locale (il pollaio di Deluchiana memoria), di apocalittiche, oscure previsioni secondo le quali la Costiera Amalfitana sarebbe sotto assedio (Mamma, li Turchi!) o di stucchevoli e reiterate autocelebrazioni per assurgere agli onori, non della cronaca, ma della Storia, se non degli Altari.

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