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Riecco il Progetto Ravello

Fondazione Ravello, modifiche statutarie: Sindaco "offre" Auditorium e chiede più poteri

DiMa: «Necessario ed indispensabile definire un nuovo accordo che tenga conto, non solo del nuovo quadro normativo, ma anche del ruolo e del peso dei singoli soci all’interno della Fondazione Ravello in funzione dei beni a conferirsi»

Inserito da (Redazione), lunedì 5 novembre 2018 13:01:10

Alla richiesta del governatore Vincenzo De Luca di una struttura semplificata per la nuova governance della Fondazione Ravello in vista dell'imminente scadenza delle cariche statutarie, il sindaco di Ravello, Salvatore Di Martino risponde con un'ipotesi di gestione unitaria dei tre beni pubblici del territorio: auditorium "Oscar Niemeyer", Villa Rufolo e Palazzo Episcopio.

Una proposta, quella avanzata al presidente Sebastiano Maffettone, che mira a dare peso al ruolo del Comune di Ravello all'interno dell'ente in cui ad avere la magna pars è la Regione Campania quale finanziatore unico. Il Comune porterebbe in dote l'Auditorium, la Regione Palazzo Episcopio (di cui si attende l'inizio dei lavori di restauro), mentre sarebbe il Ministero per i beni e le attività culturali (MIBAC, non più MIBACT) a dover mettere Villa Rufolo sul piatto della bilancia.

«Necessario ed indispensabile definire un nuovo accordo che tenga conto, non solo del nuovo quadro normativo, ma anche del ruolo e del peso dei singoli soci all'interno della Fondazione Ravello in funzione dei beni a conferirsi» e «trasferire all'interno degli Organi un peso ponderale proporzionale ai beni che ciascuna Istituzione socia conferirà alla gestione della Fondazione Ravello» si legge in due passaggi della missiva (che presenta anche diverse imprecisioni).

Così come richiesto da DiMa, la riforma dello statuto potrebbe anche estromettere un socio fondatore, la Provincia di Salerno, che nulla avrebbe da offrire, né fondi, né immobili e investire il Ministero dei Beni Culturali di un ruolo rilevante.

Già in passato il Comune di Ravello e la Regione Campania attraverso un protocollo d'intesa avevano approvato il famoso "Progetto Ravello" per la messa a sistema dei tre beni, ma mai attuandolo nei fatti. Un'intuizione da sempre cara al direttore di Villa Rufolo Secondo Amalfitano tanto che questa proposta di Palazzo Tolla sembra proprio provenire dall'ex segretario generale della Fondazione Ravello il quale, malgrado il declassamento, ha sempre cercato di orientare le scelte politiche dell'ente di cui oggi è un comune dipendente.

Inoltre il Sindaco stimola Maffettone di adoperarsi «a che in tempi rapidissimi si pervenga all'elaborazione ed approvazione di un nuovo Statuto della Fondazione, al fine di permettere l'avvio di tutto quanto amministrativamente necessario per consentire alla nuova governance di insediarsi entro il 31 dicembre 2018 data di scadenza di quella attuale. All'uopo si proceda alla designazione di tre referenti tecnici in rappresentanza ciascuno di ogni singolo bene per la elaborazione di una proposta condivisa di modifiche statutarie in ossequio ai dettati del "Codice dei Beni Culturali"».

«Il sottoscritto propone che sia il Presidente della Regione Campania, anche quale legale rappresentante dell'Ente di Controllo sugli atti e le attività della Fondazione Ravello, a svolgere, direttamente o attraverso un suo delegato o rappresentante, le funzioni di coordinamento del gruppo di lavoro, al fine di garantire la massima celerità nella definizione e nel perfezionamento di tutti gli atti necessari a rendere totalmente operativo il "nuovo soggetto Fondazione Ravello" sin dall'imminente 1° gennaio 2019» conclude il primo cittadino.

Tutto da farsi in fretta e furia, in zona Cesarini, con il Consiglio Generale d'Indirizzo che non si celebra dal 30 giugno scorso. Prossima scadenza il 30 novembre con la comunicazione, da parte dei soci, dei nominativi dei nuovi rappresentanti gli organi statutari, che entreranno in carica da gennaio 2019.

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